Rita Bompadre recensisce “Poesia” di Leonardo Manetti
Lo spunto di lettura “Opere poetiche recensite” ospita le recensioni degli appassionati di lettura dei libri poetici. Un grazie va a Rita Bompadre, del Centro di Lettura “Arturo Piatti”, per aver gentilmente concesso di pubblicare sul blog la sua recensione. (Nell’immagine la copertina del libro)
Poesia di Leonardo Manetti (Youcanprint, 2022 pp.120) è una raccolta poetica che celebra il valore significativo della natura, circonda la fragilità della bellezza, insegue i profumi e l’incanto della vita. I versi di Leonardo Manetti, ricchi di sapiente contenuto, omaggiano la confidenza dell’uomo, assaporano l’esplorazione del mondo, i sapori legati alla solidità della propria identità, celebrano gli incontri con le persone, le affinità con i luoghi. Partecipano alla compiutezza dell’esistere, dosano i sentimenti, degustano le emozioni, evolvono le tradizioni della propria terra. Leonardo Manetti incide il tracciato elegiaco seminando piccole e grandi riflessioni intorno all’essenza delle cose, coinvolge il candore puntuale delle immagini nella feconda impronta della sensibilità, fonde la purezza stilistica nella schietta e istintiva analisi emotiva, diffonde, oltre la sequenza suggestiva delle stagioni, la completezza e la morbidezza dell’attraente armonia, amplia l’energia generatrice della vena poetica.
Poesia cristallizza l’istante delle percezioni, dilata l’orizzonte delle sensazioni, indica il romantico itinerario lungo la melodia attraente di ogni respiro, nello scenario magico, sussurrato da paesaggi ritratti in un silenzio commovente e privato, alla ricerca di un fedele patrimonio originale, attaccato al territorio natale e alla passione. La poesia di Leonardo Manetti mescola l’equilibrio tra l’inclinazione dell’animo e il giudizio dell’intelletto, conserva, nella misura genuina delle parole, la voce universale dell’intimità, rivela il carattere felice della speranza. Una poesia visiva che attraversa l’appassionata direzione della saggezza, coltiva la superficie scolpita dei ricordi e rinnova il suo frutto presente. Leonardo Manetti veste il terreno delicato dell’amore, confrontandosi con la fragranza dell’innamoramento, con l’intensità familiare degli occhi, con la tenerezza della complicità. Ma avverte anche la necessità di dichiarare il proprio rifiuto all’indifferenza e all’estraneità dell’umanità, tormentata dal dolore, affida il silenzio degli attimi tra le pagine del tempo, condivide il coraggio della dolcezza. Trattiene la dolce estensione della nostalgia con la languida confessione di ogni idilliaca ispirazione.
Leonardo Manetti trasmette la sua poesia, rendendo universale il dettaglio illuminato, inciso nei versi, sospeso nel principio degli affetti, coglie ogni impressione che il paesaggio tramanda nel traguardo interiore, affina il tormento dell’inquietudine e la malinconia con il riscatto di una poesia dedicata alla società, infonde importanza etica alla generosità emotiva, condanna la crudeltà e la spietatezza dei comportamenti umani, mantiene viva la linea infinita di confine del sogno e della fiducia. Dona la gentilezza alle parole, rinnovando la propria esperienza, nella lezione quotidiana dell’umiltà come insegnamento all’esistenza. Infine il poeta è lo specchio del proprio linguaggio autentico, accoglie il gusto inebriante e corposo della pienezza di ogni omaggio alla felicità, come nella citazione celebre di Mario Soldati: “Il vino è la poesia della terra”.
Una poesia tratta dal libro
“Gli iris”
Calici di colore violetto,
messaggeri della primavera,
si ergono dal suolo
come matite per disegnare.
Le ali dei fiori
volano verso l’orizzonte,
il cerchio del mare,
del cielo e della terra.
Le corolle come foglie
toccano le tue mani e
in una lenta danza
creano eleganti pose.
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
facebook.com/centroletturaarturopiatti/
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Per gentile concessione di Rita Bompadre, Leonardo Manetti, Youcanprint