“Phlebas” di Claudio Zanini
“Zona Poesia Libera” è la speciale rubrica dedicata alle poesie degli amici poeti. Ringrazio il nuovo entrato Claudio Zanini, poeta di Trieste, per la sua lirica “Phlebas”. (Immagine di proprietà del blog)
“Phlebas” (1)
Dissimulano oscuri flutti e ampie maree,
disperse le membra di Phlebas (1) il fenicio,
capostipite dei morti d’acqua innumerevoli
negli equorei cimiteri del Mediterraneo.
Oh, marinaio avvolto nel torpore profondo
di bruna pelle d’annegato, levigata appena
dal limo abissale, dalla carezza sinuosa
di nere alghe in capigliature fluttuanti,
t’affacciasti all’imbocco dei porti serrati,
respinto esule, sul ciglio di sponde sicure.
Noi, sulla riva d’approdi inespugnabili
volgemmo ostili al tuo sguardo esausto
muto diniego, ti respingemmo lontano
fino a che l’onda nera sommerse le membra
e si chiuse, cupo sepolcro verde del mare,
sulle tue diafane ossa sbiancate, Phlebas,
il fenicio, macchia nell’incerta nostra memoria.
(1) Phlebas, il capostipite dei morti annegati, in La terra desolata, di T.S. Eliot
* * *
Per gentile concessione di Claudio Zanini
NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Claudio Zanini, nato a Trieste, si è diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera e laureato in filosofia all’Università Statale di Milano,
Vincitore al Premio “Guido Morselli” 2012 con Il polittico della città di T, edito da Nuova Magenta Editrice. Con la casa editrice Bietti di Milano, ha pubblicato: Il posto cieco (2009); Nero di seppia (2010); La scimmia matematica (2013) e Carrozza n°7 (2018). Nel medesimo anno ha vinto il Premio “Fogazzaro” 2013 con tre brevi racconti. Vincitore del Premio “Opera Prima” 2018, Anteremedizioni, con la raccolta di poesie inedite Ansiose geometrie.
Suoi versi appaiono, tradotti in inglese da Claudia Azzola, su Tradizione/traduzione, e in altre riviste. Collabora con le riviste culturali online «Odissea», «La Tigre di Carta» e «Margutte».