“L’eredità del bosco”, le nuove liriche di Michela Zanarella
Di seguito il comunicato da parte di Simona Mirabello dell’Ufficio stampa che ha gentilmente concesso la pubblicazione sul blog. (Nell’immagine la copertina del libro)
Michela Zanarella in libreria con L’eredità del bosco Macabor Editore
Dopo la fortunata raccolta Recupero dell’essenziale pubblicata con Interno Libri nel 2022, andata in ristampa dopo soli sei mesi dall’uscita, Michela Zanarella si presenta ai lettori con una nuova silloge L’eredità del bosco edita da Macabor, tra le opere vincitrici ex-aequo della prima edizione del Premio Nazionale di Poesia “Vincenzo Pistocchi”. La raccolta, con prefazione di Dante Maffia, prosegue il percorso poetico dell’autrice veneta, romana d’adozione, attenta osservatrice del cosmo e dei suoi elementi. Così scrive Maffia: “Lei racconta le sue sensazioni e si tuffa nella bellezza della natura con una passione che sa di misticismo, con un’accoratezza che mostra la filigrana di un’anima bella e sempre pronta a dimenticare sé stessa per interessi di grande respiro”.
Il libro è strutturato in quattro sezioni: la montagna, la luna, luce, memoria. Ogni sezione è introdotta da due citazioni scelte con attenzione per introdurre il lettore al contenuto. Esistono molti punti di contatto con le raccolte precedenti, come ad esempio la ricerca della luce ed una propensione alla riflessione, all’ascolto, ma questa volta la montagna è il centro del libro, specchio del mondo, diventa veicolo dell’ascensione al cielo o del ritorno al principio, oltre che rappresentare il luogo della manifestazione del sacro (ierofania) o del divino (teofania). Zanarella ha abituato il lettore a compiere un percorso e anche in questo progetto c’è tanto da scoprire, non ci sono risposte certe, soluzioni, ma il desiderio di ritrovarsi sempre pronti alla conoscenza, allo stupore, alla meraviglia.
Una poesia tratta dal libro
Stamattina la nebbia ha alzato la voce
è venuta a nascondere il corpo degli alberi
li ho sentiti chinare il capo e tacere
le foglie in preghiera
la strada muta si è coperta gli occhi
solo alla punta della montagna è stata concessa luce pulita
la pianura è scomparsa, quasi inghiottita
l’ho sentita dire — ci sono —
bentornata a casa.
* * *
Per gentile concessione di Michela Zanarella, Simona Mirabello dell’Ufficio stampa e Macabor
NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel 1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciotto libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe Meditations in the Feminine, edita da Bordighera Press (2018). Giornalista, autrice di libri di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di «Periodico italiano Magazine» e «Laici.it». Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco, portoghese, hindi, cinese e giapponese. E’ tra gli otto co-autori del romanzo di Federico Moccia La ragazza di Roma Nord edito da SEM.