“Le parole sotto la roccia” di Gian Piero Stefanoni
Vado a posare le piante / che ora bisogna solo salire, / restare alla casa, allo spiovere…
“Zona Poesia Libera” è lo speciale spazio dedicato alle poesie degli amici poeti. Ringrazio il nuovo entrato Gian Piero Stefanoni, poeta romano, per la sua lirica Le parole sotto la roccia estratta da Lunamajella, Cofine Edizioni, Roma 2019. (Immagine di proprietà del blog)
Le parole sotto la roccia
per John Fante
Vado a posare le piante
che ora bisogna solo salire,
restare alla casa, allo spiovere
di erba e di vento nel differente rumore
delle cose – nel saltare di cardini,
nel parlare di pietra. Ed allora
lo tiro giù dal colore delle nuvole,
dalle rocce, nella sua parola,
perché io lo chiamo e lui mi deve aiutare
l’ulivo docile al vento, il fiore
sbreccato, il Dio di mio padre.
* * *
Per gentile concessione di Gian Piero Stefanoni
NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Nato a Roma nel 1967, laureato in Lettere moderne, ha esordito nel 1999 con la raccolta In suo corpo vivo (Arlem edizioni, Roma e prefazione di Mariella Bettarini) vincendo nello stesso anno, per la sezione poesia in lingua italiana, il Premio internazionale di “Thionville” (Francia) e nel 2001, per l’opera prima, il “Vincenzo Maria Rippo” del Comune di Spoleto. Son seguite in cartaceo e in ebook una decina di titoli, l’ultimo dei quali è Lunamajella (Cofine Edizioni, Roma 2019).
Presente in volumi antologici, suoi testi sono apparsi su diversi periodici specializzati e sono stati tradotti e pubblicati in greco, maltese, turco e spagnolo (Argentina, Venezuela, Cile e Spagna) oltre che in Francia e in Italia nel dialetto di aree romagnole, abruzzesi e sarde.
Già collaboratore con «Pietraserena» e «Viaggiando in autostrada» è stato redattore della rivista di letteratura multiculturale «Caffè» e, per la poesia, della rivista teatrale «Tempi moderni». Dal 2013 sempre per la poesia è recensore di poesia per «LaRecherche.it» e dal 2014 giurato del Premio “Il giardino di Babuk- Proust en Italie”.
Tra i riconoscimenti ama ricordare i più lontani, i premi “Via di Ripetta” e “Dario Bellezza” entrambi nel 1997 per l’inedito e l’ultimo, sempre per l’inedito, nella sezione poesia religiosa di “Arte in versi” nel 2021.