“La poesia nel cassetto”, editoriale di Luigi Giurdanella de “I Poeti dell’Ariete News”

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La poesia nel cassetto, titolo dell’editoriale di novembre 2019 scritto da Luigi Giurdanella per il giornalino «I Poeti dell’Ariete News». Gli incontri di letture del Gruppo di poesia I Poeti dell’Ariete si tengono ogni mese nel salone del Gran Caffè al Foro Foro Buonaparte, 67 – Milano – MM1 Cairoli. (Immagine di proprietà del blog)

La poesia celebra il valore del sogno e della fantasia nella nostra quotidianità. Non importa quanto la realtà quotidiana ci mortifichi e ci metta alla prova, prima o poi tutti o quasi, partoriamo una poesia. A volte la inseguiamo, o è lei che ci perseguita con un verso che batte incessantemente nella mente. Poi, quando la catturiamo, spesso la chiudiamo in un cassetto e gettiamo via la chiave. Ma la poesia non sta zitta e anche se rinchiusa, fa sentire la sua voce fuori e dentro di noi. Puoi fingere di non sentirla, ma sai che c’è. E’ stata sempre con noi e sarà sempre accanto a noi, come uno specchio che riflette le nostre insicurezze; come un’immagine che ci sfugge e ci attrae al contempo. È la nostra coscienza a parlare o il nostro alter ego? Comunque sia, conviene liberarla, accoglierla, accettarla e camminare insieme a lei. Ma la vita è una maratona, chi si ferma è perduto, non c’è tempo per pensare, tanto meno per fermarsi: bisogna correre per non sentirsi immobile, per dirsi che si è vivi. Così, proseguendo il nostro viaggio nella vita frenetica, non possiamo fermarci per una poesia, troppi gli impegni, troppe le cose fatte e da fare e tutto da fare in fretta, senza una pausa di riflessione. Non puoi uscire da questo tunnel! Dobbiamo allora arrenderci alla fatalità che ci relega alla crudezza del quotidiano e lasciare che il nostro viaggio nella poesia finisca nel cassetto? Ma no! La poesia, che a poco a poco si è insinuata nella mente e non ci lascia più, ci accompagna di giorno e di notte invade i nostri sogni. Significativo il sogno poetico, perché se è vero, come sosteneva William Shakespeare, che “siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” (La tempesta), ogni sogno costituisce un frammento della nostra identità e, come tale, merita di essere ricordato e protetto. Liberiamo, allora, la poesia e assecondiamola ancora una volta, lasciando defluire con essa pensieri e parole, in un lungo racconto introspettivo, nella costante ricerca di punti fermi, nella speranza di scoprire chi siamo davvero e dove stiamo andando. Ma la poesia spalanca le porte al dubbio oltre che alle infinite verità, pertanto può avere un senso metafisico, fantastico, onirico, eppure aderire alla realtà quotidiana. Anche sapendo che la relazione tra parole e cose, tra poesia e realtà, è obliqua, paradossale, iniqua, quel che importa in ogni caso è intercettare quanto semplicemente accade intorno a noi. Si ha così l’immediatezza e la restituzione in diretta della vita, non importa se esterna o interiore, se fisica o intellettuale, importante assecondare le sollecitazioni della congiuntura presente. Se partiamo dell’idea che la poesia può cambiare la vita, più che un piacere estetico o un’ebbrezza vitale, nella poesia si cerca la liberazione del dolore. Tutta questa sensibilità, una volta riportata sulla carta, non puoi tenerla prigioniera, chiusa in un cassetto. La poesia non si deve solo scriverla bisogna viverla. Noi, “Poeti dell’Ariete”, con i nostri incontri di Lettura libera di poesia a tema, diamo la possibilità di farla conoscere ad altri. Allora vieni a leggere la tua poesia da noi! Il tema, proposto di volta in volta, non vuole essere una limitazione (nei nostri incontri ogni poesia è ben accetta), ma uno stimolo per l’ispirazione, e poi il tema attinge quasi sempre dall’attualità, così che il poeta può agire responsabilmente sul presente. A proposito della recita in pubblico, bisogna fare alcune considerazioni. Oggi si naviga in rete e ci si dimentica che ci si muove in spazi fisici, non solo virtuali. Ieri come oggi la recita delle poesie parte dal corpo, dalla relazione con gli altri e con lo spazio. La recita è un libero linguaggio di corpi e parole, che diventa un viaggio rivoluzionario nella poesia e nella libertà di pensiero. La nuova frontiera della poesia, è ormai assodato che è la lettura in pubblico, vedi i tanti poetry-slam: una forma poetica popolare, declamatoria, praticata nei luoghi pubblici, che ormai si svolge in molti paesi. Solo che, secondo me, bisogna superare l’idea della valutazione performativa, per arrivare a una lettura calma e più sentita, senza lo stress della gara, in modo che anche l’ascolto sia più attento e consapevole, così che il tutto diventi un modo piacevole di vivere e attuare il messaggio poetico.

Luigi Giurdanella
Da «I Poeti dell’Ariete News» n° 152 novembre 2019

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Per gentile concessione del gruppo “I Poeti dell’Ariete”

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