La Bompadre recencisce “Quando la poesia incontra l’arte…” di Verlucca e Mirici Cappa
Lo spunto di lettura “Opere poetiche recensite” ospita le recensioni degli appassionati di lettura dei libri poetici. Un grazie va a Rita Bompadre, del Centro di Lettura “Arturo Piatti”, per aver gentilmente concesso di pubblicare sul blog la sua recensione. (Nell’immagine la copertina del libro)
Quando la poesia incontra l’arte… di Cesare Verlucca e Michela Mirici Cappa (Hever Edizioni, 2024 pp. 88) accorda, con meravigliosa corrispondenza artistica, la vivace e brillante complicità degli autori, nella relazione fortunata di rappresentare e interpretare l’evocazione poetica, nell’intensità delle parole e nell’incantevole scenario dei dipinti. Il libro racchiude poesie molto significative, dettate dalla fervida e appassionata personalità di Cesare Verlucca, animate da un sentire autentico, assiduo, consolidate dalla qualità della gratitudine e della pienezza presente della vita, ancorate all’eco sentimentale dei ricordi e alla libertà irrinunciabile dei desideri. L’incontro felice e propizio tra Cesare e Michela è la solida e luminosa dimostrazione di un percorso favorevole, tratteggiato dalla speciale e accogliente espressione di un’unica mano e un unico pensiero, nella combinazione positiva dell’attività creativa, nel nobile ed esclusivo panorama idilliaco. Cesare Verlucca elogia la preziosa e coinvolgente affinità esistente tra poesia e pittura, abbracciando la natura intimamente connessa delle immagini che rinnovano la scrittura, propone il disegno di una poesia commemorativa, capace di spiegare la raffigurazione dinamica e inquieta dell’anima, di trasmettere l’equilibrio commovente degli affetti, la percezione smarrita e apprensiva della realtà. La poesia di Cesare Verlucca evolve sempre la sua finalità letteraria nello sviluppo stilistico di una colloquiale e familiare confidenza, in cui il verso è sintesi originaria del movimento interiore, intonazione introspettiva, tensione esatta delle corde romantiche. Descrive lo svolgimento della persuasione emotiva, il passaggio esistenziale della conoscenza, adotta la sensazione esplicita della comprensione, suggerisce il dettaglio delle suggestioni, completando l’identità inscindibile tra l’estetica della fantasticheria e la verità delle riflessioni. I dipinti di Michela Mirici Cappa rivestono la poesia silenziosa delle emozioni, traducono l’indelebile capacità celebrativa degli elementi spirituali, arredano, con i colori ricchi di riflesso inconscio e di contenuti delicati e toccanti, la rivelazione della nostalgia, effige dell’impronta malinconica di ogni indugio del cuore. Trasferiscono, con ogni superba pennellata, l’osservazione e fanno emergere la complessità della condizione umana, immedesimando il lettore nello spirito segreto e crepuscolare delle cose, nella dimensione lirica che tinge la sfumatura degli stati d’animo. Cesare Verlucca utilizza ogni metafora elegiaca per comunicare la vocazione di una identità saggia e lungimirante, caratterizzata dal valore dell’esperienza e dei sentimenti, testimonia l’alleanza personale e riservata con l’avventura eccitante della vita, nell’intreccio intimo, privato, autobiografico del proprio attento e meditato pensiero. La poesia di Cesare Verlucca offre un’indagine umanistica del vissuto, contempla la struggente espressione dell’istinto e della passione, si fa portavoce di un sensibile miracolo, nella volontà di andare oltre e superare il confine della speranza. Cesare Verlucca e Michela Mirici Cappa condividono il valore oraziano nella locuzione latina “Ut pictura poesis” (Come nella pittura così nella poesia) nell’essenza divinatrice della sovrapposizione delle arti sorelle, nella loro energia eloquente.
Alcune poesie tratte dal volume
Come foglie d’autunno / Come foglie d’autunno / sulle ali del vento / giungono, / da lontani altrove, / stormi di auguri che / gli animi accarezzano / da diuturne temperie affaticati. / Portano / promesse di domani luminosi / che forse non verranno: / offrendo tuttavia la certezza / d’un’amicizia / che riscalda il cuore. / Bisognerà farsela bastare…
Corrono le ore… / Corrono, / più veloci del vento, / le ore; / passano giorni, / settimane e mesi, / come rena calda tra le dita, / ed è subito tempo / di cambiare calendario. /
Ma, / ancorati alla casella di partenza, / restano i sentimenti / che fioriscono d’auguri / in quest’inverno che sa di primavera: / quando, per coglierli, / basta allungare la mano / e ricambiarli con un sorriso.
Il domani s’affaccia / Sbocciano fiori su rami rinsecchiti, / per chi li guarda / con occhi sereni. / Renne di nuvole gareggiano in cielo, / portano ventura a chi pensa / sia giusto vivere / da persone di buona volontà. / Il domani s’affaccia all’orizzonte / come un sole radioso, / ma solo a chi si desta / con l’animo sgombro. / Sorridere / al proprio interlocutore / è il modo migliore per assicurarsi / la più benevola / delle sue attenzioni. / L’amicizia costella di margherite / persino prati innevati, / e leggera una brezza carezza / gli spiriti inquieti, / accordando, a chi la chiede, / una serenità tenacemente perseguita.
Primo aprile / Pallido un solicello / ride / dall’alto del monte / che mi fronteggia: / io penso a uno scherzo, / perché la giornata / era annunciata / piovosa. / Poi guardo la data, / e mi dico / che anche il sole / ha diritto ad aprile / di giocare coi pesci. / E mi vien che ridere: / sempre così è la vita, / attendi la pioggia / e il sole spunta / dall’alto del monte; / speri il sole, ma torni a casa / bagnato / come un pesce / d’aprile.
Verrà quel giorno / Verrà quel giorno, / spero, / in non so quale vita, / in cui senza esondare / giuliva l’acqua cercherà il suo mare; / la pioggia ignorerà la grandine; / gli uccelli saluteranno il sole / cinguettando sull’albero / che fronteggia la finestra / da cui m’affaccio / in questo mattino sereno. / Il sole, alle mie spalle, / illumina quel che resta / del’’ultima nevicata; / del fiume che non vedo / ilare giunge il gorgoglìo / d’una tranquilla mattinata; / stormi d’uccelli cinguettano felici / ignorando la mia affannosa ricerca / di un domani sereno… / E se fosse oggi, / quel giorno?
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
facebook.com/centroletturaarturopiatti/
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Per gentile concessione di Rita Bompadre, Cesare Verlucca, Michela Mirici Cappa e l’editore Hever