“Cuore comune — dedicata a mia madre” di Davide R. Colacrai

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Spesso mia madre mi raccontava che da bambina / non aveva il tempo per immaginare / cosa ci fosse al di là degli uliveti e dei vitigni,…
“Zona Poesia Libera” è lo speciale spazio dedicato alle poesie degli amici poeti. Ringrazio Davide Rocco Colacrai, Emanuela Nicoloro per gestione eventi e comunicazione e l’editore per aver gentilmente concesso la pubblicazione della poesia Cuore comune — dedicata a mia madre, tratta dal nuovissimo volume di liriche Ritratto del poeta in autunno (leggi comunicato stampa), Le Mezzelane Casa Editrice, 2024. (Nell’immagine la copertina del libro)

Cuore comune — dedicata a mia madre

Spesso mia madre mi raccontava che da bambina
non aveva il tempo per immaginare
cosa ci fosse al di là degli uliveti e dei vitigni,
come curvasse il cielo con l’infinito
(le sembrava un gesto morbido ed elegante
di quello che un giorno avrebbe scoperto chiamarsi
[casquè),
se le pajare fossero le lacrime asciutte di pietra
di un arcobaleno senza sogni
e se il mare che la richiamava con la sua azzurrità
fosse un abbraccio che circondava
quella terra rossa arsa di misteri, credenze e parole esili
[di neve
o se anche le acque avessero un limite
a confermarne l’esistenza.

Spesso mia madre mi raccontava che da bambina
doveva prendersi cura dei suoi fratelli
e che in questa forma di dedizione acerba presagiva
un’eco non ancora definita
della madre che sarebbe diventata —
insieme inventavano storie
per vincere, o almeno dimenticare, la fame
che faceva capolino nuda e necessaria dalla tavola muta,
insegnava loro a parlare con un alito di carne a Dio
per fare in modo che la speranza
(forse più il desiderio inesauribile di una carezza)
si palesasse come un cuore comune
nel quale lo stare insieme fosse il focolare certo per le loro
[solitudini
e ascoltare gli angeli dalle finestre.

Spesso mia madre mi raccontava di quando era bambina
con occhi nei quali bruciavano tremule
cose dell’uomo e dell’universo che (non sapendole dire)
la rendevano inerme, e senza ombra,
come un’allodola.

* * *

Per gentile concessione di Davide Rocco Colacrai, Emanuela Nicoloro per gestione eventi e comunicazione e Le Mezzelane Casa Editrice

NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Giurista e Criminologo, Davide Rocco Colacrai partecipa da sedici anni ai concorsi letterari con oltre mille riconoscimenti, anche internazionali, tra i quali quattro Premi alla “Carriera”, un Premio al “Merito Culturale” e la Medaglia del “Presidente della Repubblica”.
Ritratto del un poeta in autunno (Le Mezzelane Casa Editrice) è il suo undicesimo libro di poesia.
Hanno scritto di lui Alfredo Rienzi, Carmelo Consoli, Livia de Pietro, Armando Saveriano, Italo Bonassi, Flavio Nimpo, Mauro Montacchiesi, Gordiano Lupi, Alfredo Pasolino, Stefano Zangheri e molti altri.
Sue poesie sono state tradotte in tedesco, francese, inglese, spagnolo, cinese, russo, albanese, turco, montenegrino e in lingua bengali.
Nel tempo libero, studia arpa, colleziona 45 giri da tutto il mondo (ne possiede oltre duemila), ama leggere, fare lunghe passeggiate con il suo cane Manny e viaggiare.

Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato le sillogi Instantanee donna (2017), Asintoti e altre storie in grammi (2019), Della stessa sostanza dei padri (2021) e D come Davide. Storia di plurali al singolare (2023).

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